30 anni

Ho un diario comprato in una libreria a Vancouver, due anni fa.

La sua particolarità è che ogni data (ad esempio il giorno del mio compleanno, il 19 giugno) ha la pagina divisa in cinque sezioni, una per ogni anno. In questo modo tra tre anni avrò, su questa, le memorie di ben cinque 19 giugno.

Che non so voi, ma io, da sentimentalista iper-ormonica, la trovo un’idea carina. E anche utile. Di anno in anno vedi come le cose cambiano, le persone che compaiono e scompaiono, gli eventi che ti capitano addosso e che devi gestire.

Per esempio, il 19/06/13 ho cenato a Vello, sul lago d’Iseo. Il ristorante era carinissimo, credo anche poco economico, ma per un compleanno (e del buon cibo) se po’ ffa’. Non ricordo cos’ho fatto la mattina, ma credo di aver girato con mio marito a far foto per le viuzze strette e sassose. Ricordo che ero un po’ triste: stavo vivendo l’ultimo anno negli “enti”, passavo una crisi, ero insicura, pur essendo amata.. Era un’ansia strana che mi sorgeva al pensiero che si che a trenta si è giovani, ma solitamente ci si guarda indietro e viene spontaneo fare un bilancio.

Ed io non ero sicura di sentirmi nè soddisfatta, nè incanalata in una giusta direzione.

Pensavo anche che per i trenta avrei dovuto far festa, una bella cena e una piomba di quelle da adolescente.. O festeggiare di nuovo alla luce del faló, mentre la porchetta cuoce, e con gli amici, in mezzo al nulla dei campi a far jam session alle tre del mattino.

“Chi lo sa, poi ci penso… Magari passa la voglia”.

Poi è passato un anno, sono le sette del mattino e mi ritrovo affamata e nervosa a far colazione. Fuori il sole splende. Mentre mangio rispondo ai primi auguri.

E non ho pianificato nulla, se non il prendermi un vestito sufficientemente largo per il matrimonio del giorno dopo. Perchè giovedì 19 giugno 2014 sono alla 39esima settimana di gravidanza.

E sempre giovedì 19 giugno 2014, poco dopo essere tornata a letto, mi si è rotto il tappo di mucosa.

Un anno dopo quel pomeriggio in giro per il lago d’Iseo, mi ritrovo a festeggiare il mio compleanno come mai e poi mai avrei creduto: dando alla luce mio figlio.. In una sala travaglio inondata di luce, urlando, cercando di smetterla per spingere bene, sfiorando la siringata di ossitocina ed il cesareo. Ho ricevuto il regalo più bello sulla mia pancia svuotata, ancora sporco di placenta, la testolina grossa e un po’ schiacciata, ho visto che aveva il mio naso e gli occhi del papà. Ero troppo distrutta per rendermi conto, piangere, emozionarmi.. Ci siamo guardati come si guardano due persone che si sono appena conosciute. “Dovremo imparare a convivere, eh?” ho pensato “sarà un gran casino, ne sono certa, porta pazienza.. La tua mamma è un po’ pilisu“.

Marito piangeva di gioia. L’ultima volta che l’avevo visto così era al matrimonio, quando sono arrivata sul sagrato della chiesa. Credo che quell’immagine, oltre al corpicino nudo e con moncone di cordone ancora spenzolante di mio figlio, rimarrà nei miei ricordi per sempre.

E infondo non mi stupisco più tanto di cos’è capitato: a pare che in tanti me l’hanno tirata (“ma pensa te che coincidenza se nasce proprio il giorno del tuo compleanno, ahahah!“), nell’arco degli anni il 19 giugno è sempre successo di tutto: maturità, laurea, esami bastardi, situazioni che ti dici “ma chi me l’ha fatto fare?”, stress, nervoso.. Che anziché dire “figata si fa festa” mi costringevano a pensare “chissàchecazzacciocapiteràoggi“.. e in effetti, quando ho sentito uno strano “clac” arrivare dalle parti basse, ammetto di aver rivolto gli occhi al cielo, ma senza invocare santi. Ma è stata cosa da pochi attimi. Poi, pur non sentendomi per niente pronta (tipo studente che al mattino chiede i canonici cinque minuti che non ce la fa ad alzarsi),mi sono attivata per vivere al meglio quello che è stato il giorno più bello di questi 30 anni.

Il giorno in cui, alle 15.10, sporco e appicicaticcio, ho conosciuto il senso della vita mia e di marito.

…E se questo era il mio trentesimo compleanno.. non oso immaginare come sarà il quarantesimo.

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.

2 Risposte a “30 anni”

  1. E finalmente ho un computer…e leggerti è veramente piacevole!
    ti abbraccio!!!
    Chiara

    1. Grazie 🙂 comunque venisse a mancare il computer sono ottimizzata anche per essere letta via smartphone.. per la serie “non vi libererete facilmente di me!”
      Un bacio grande!

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