Ciao Darwin e gli incubi di maternità.

Ogni tanto faccio un incubo.
Sono a “Ciao DArwin”, ma non il programma vero e proprio condotto da Bonolis… è il rifacimento grossolano fatto al venerdì della festa del paese. Certo, la scenografia è quel che è… ma il programma c’è tutto: le donne divise in due categorie che si sfidano a colpi di battute e prove d’abilità, i giudici, musica e balli..
Ah, tema della festa: Mamme VS Non Mamme.
C’è un po’ di casino per quel che riguarda le età, in questo sogno. Io continuo ad avere 18 anni appena compiuti, come nella lontana estate del 2002 in cui a San Germano Vercellese, durante il venerdì della festa patronale, si tenne la disputa Sposate VS Nubili; quelle che dovrebbero per logica avere 18/19/20 anni come me invece sono quasi tutte 30enni e mamme, come lo sono ora nel 2012.
Parte la sfida finale.
Una rappresentante della fazione deve, a parole, convincere che essere Mamma sia meglio e viceversa per l’altra.
Io rappresento le non mamme. L’avversaria è una ragazza con cui sono andata a scuola (alla quale, lo ammetto, ho augurato un mare di cellulite e smagliature dopo il parto, data la scarsa simpatia che mi ha sempre suscitato).
Parte il gong, io sto ancora prendendo fiato per dire la mia quando l’altra irrompe col tono di un inquisitore domenicano.
-Sei una ragazzina immatura!-. Attacca. -Tu sei solo un’incapace ed egoista donnetta che non vuole portare a fondo il suo destino di madre, sei senza palle, sei la vergogna del genere femminile… Vai contro natura e contro la promessa fatta davanti all’altare quando ti sei sposata!-. Ma come? Penso, ho 18 anni, come facc.. ed al mio anulare inizio a sentire la “morsa” della mia fede nunziale. Scotta persino e l’altra va avanti: -Bello eh, fare la donna libera che si gode la vita, eh? Aperitivi… Vacanze quando vuoi, dove vuoi, orari fissi inesistenti, totale disordine, libera di fare le pulizie anche la notte se non hai sonno.. Trombare ovunque per casa!- Eh si, dice proprio così e taglio una serie di considerazioni hard: -la vita ancora magra, i vestiti attillati… i vestiti alla moda che compri per te stessa, si, tutto il tempo per te stessa! E quel poco che avanza dai cazzi tuoi.. lo dedichi ad un GATTO! UN GATTO! Che manco parla e ti fai chiamare “mamma” da lui… aaaaah, BELLA LA VITA, CODARDA! Affronta IL TUO DESTINO, DI TUA MADRE, DELLE TUE NONNE E DELLE TUE AVE!!”-.
Inutile dire che mi sveglio presa malissimo, il cuore a mille e negli occhi ancora la megera che dalle sembianze della mia compagna di scuola passa a quelle della mia maestra delle elementari.. una donna bravissima che però aveva la tendenza a infervorarsi e ad alzare la voce troppo facilmente.

Immaginatevi quindi il tumulto di sentimenti sviluppatisi il giorno in cui, al supermercato, con in testa il solo problema di ricordarmi quale alcolico dovevo comprare per la cena, ho incrociato la mamma di una mia ex compagna di scuola che mi ha chiesto:
-Ma te? figli?-.
Precisiamo, la signora era nonna da un mesetto scarso.
Probabilmente figlia e genero non avevano ancora preso l’abitudine di appioppargli il pupo.
Preciso: non ho nulla contro il fatto che i nonni crescano i nipotini.. è che con l’andare del tempo noto un certo scazzo quando si chiede loro “ah, hai il nipotino oggi?” “eh si, dovevano andare alle terme.. sai.. poveri.. mai cinque minuti per loro e così glielo tengo…”.
Comunque…
Risposta pensata: “EEEEH?”
Risposta proferita: “no, per ora no.. è presto”.
Mi si fa notare che sua figlia è mia coetanea. Uh cavolo, touchè!
Risposta proferita: “Si lo so, è che per ora non ci pensiamo…”
Continuazione omessa della risposta proferita: “..è che voglio ancora fare la ragazzina che fa tardi la sera, si sveglia quando vuole, fa colazione a pranzo o pranza a cena e cena quando gli altri dormono, voglio avere tutto il tempo per ripigliarmi al mattino e di avere eventuali rimpianti su quanto e cosa ho bevuto/mangiato, uscire, spendere soldi in minchiate senza sentirmi egoista nei confronti di qualcuno, continuare a guardare le camerette dei bambini all’ikea senza poi doverne acquistare una, niente parenti per casa che ti asfissiano con metodi e dicerie su come curare un morbillo, niente terrore di ditina in prese della corrente o di televisori  a led che si staccano e travolgono pargoli, niente ansie di appurare che tuo figlio abbia studiato per tempo la tabellina del 3 e di cosa le altre mamme pensino se ripete le parolacce che ti sono scappate a casa… Ah e no, non ho proprio voglia di farmi etichettare come SNATURATA se mi porto i pupi appresso quando vado ai concerti“.
La signora forse immagina. Mi saluta con un mezzo sorriso che non capisco se sia anche un rimprovero:
-Eh si.. ma infondo fai bene.. GODITI ancora il matrimonio finchè puoi-.
Si gira, spinge il carrello, si allontana.. e di nuovo quel ghigno malefico.

Quella notte non ho sognato la megera di Ciao Darwin.
Ma la mamma della mia coetanea, con un carrello pieno di cazzate, vestiti, accessori e strumenti musicali.. ed io, con tre gemellini urlanti in braccio e tanta, tanta, tantissima cacca nei loro pannolini.
Nel mentre mi ripeteva ridendo:
-Goditi ancora il matrimoniooo finchè puooooooiiiiii…UAHAHAHAHAAAAAAAAAAAAH!!!!-.

..Che faccio… ci vado dall’analista?

P.S. Non fraintendetemi.. io la mamma la voglio fare, ma tra qualche anno, quando mi sentirò pronta. Son sempre stata dell’idea che fare un figlio perchè lo devi fare, perchè ti annoi, per attirare l’attenzione o perchè tutte le amiche lo fanno è una PESSIMA idea.. Certo, potrebbe comportare fare figli tardi, dopo i 30.. o verso i 40. Molti obiettano che più aspetto, meno energia ci metterò e peggio sarà. Può darsi. Ma son sicura che VOLERE un figlio con tutte le forze e AMARLO sia la cosa migliore, sopra a tutto. 


E se non riuscirò a stare con lui ai concerti a pogare in platea.. vorrà dire che lo guarderò dal primo anello della tribuna. Capirà. 🙂






Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.