Di iPhone e tecnologia ignorante.

Dopo cinque anni di onorata carriera e voli acrobatici dalle mie tasche (di cui due quasi fatali), ho deciso di mandare in pensione l’iPhone.
E dopo ben otto anni di amore cieco e appassionato verso la Apple, ho preso in considerazione altri smartphone.
Chi mi conosce sa quanto io ami la mela morsicata, eppure il nostro rapporto è andato in crisi, specie nel momento in cui, tentando di postare una carinissima foto su Instagram, mi è comparso l’avviso: “questa app non è più compatibile col tuo sistema operativo”. Che poi non è vero: la foto la scatta, me la salva modificata ma non me la lascia pubblicare.. solo perché sono una purciara che nell’epoca dell’iPhone 5 si ostina a usare il suo amato 3gs. Cribbio.
Ed il rapporto s’è ulteriormente incrinato quando, per errore di distrazione, ho cancellato l’app di FB e ho tentato di rimetterla ricevendo picche (ergo: il sistema operativo è troppo obsoleto, fottitene della crisi e spendi sti’ 700 euro di telefono… chissene se tra cinque minuti ti mandiamo in produzione il nuovo modello che renderà catorcio e inutile il tuo, se entro un anno nessuna app supporterà il suo sistema operativo e se ormai anche gli altri smartphone possono darti le medesime soddisfazioni. Siamo Apple, mica cazzi).

Morale della favola: vero, da due anni andavo avanti con un iPhone impossibile da silenziare, che se dovevo regolare il volume dovevo farlo dal menù (e non dai tasti esterni) e impossibile da spegnere se non facendo esaurire la batteria. Ma poteva tranquillamente andare.. solo che poi anche il 3g s’è ammutinato ed io per due anni ancora avevo una tariffa da 12 euro al mese comprensiva di navigazione illimitata.

Alla notizia che lo smartphone non potesse navigare col 3g, san-marito-martire è arrivato con un iPhone 4 di seconda mano, funzionante. Tutta contenta inizio già a preparare il backup e a informarmi sui passi per trasferire tutti i dati..
quando l’occhio mi cade su un risultato di google: “iphone 4 micro-sim”.

Eeeeeeh? Riesco solo a esclamare (era la condensazione di tutti i termini più volgari e blasfemi che mi si stavano formando al momento, troppi anche per la mia bocca), fammi capire: non solo cambi sistema operativo (e già che un telefono abbia su un sistema operativo quando fino a qualche anno fa era figo già solo avere 12 suonerie..), non solo non mi vanno più le app (comprese quelle che ho pagato!), non solo me lo fai costare uno sproposito… ma MI FAI ANCHE CAMBIARE SIM?

Eccerto, sono smart-phone. Se fossero stati fess-phone ti facevan spender poco, no?

Comunque la cosa non stupisce nemmeno la mamma, che informata (non so bene come) sui fatti mi dice: “beh, ma fai come fanno tutti: le tagliano!”.
Non proprio convinta controllo sul web: effettivamente se sei una tipa “sgamata” (minchia come parlo giovane) te ne fotti di dare 10 euro alla Wind per una sim nuova e rifili quella vecchia.. cavolo, arrivaci! Siam nel paese del “fatta-una-legge-ecco-la-gabola”.. un po’ di inventiva!
Allora un po’ titubante lascio tutto in mano a marito (che ha la mano più ferma della mia) indeciso su  cosa sia peggio: se prendersi gli insulti perché non vuole farlo (ma salvare la sim) o se perché ha fatto e non c’è riuscito (in ogni caso è seriously fucked). Propende per la seconda e, con aria sconsolata, al mio ritorno a casa, mi comunica la pessima notizia: non va. Ha seguito il disegno, tagliato bene, coincide tutto ma NON va.

Considero questo un segno del destino. L’epoca in cui la tecnologia era mia amica è ormai tramontata, mi è impossibile rimanere aggiornata su tutti gli stravolgimenti tecnologici.. rimango affezionata ai miei feticci Apple come lo era la mamma alla vecchia telescrivente quando le portarono il computer in ufficio, mi crogiolo nel ricordo degli anni ’90, quando bastava accendere l’amiga e tutto filava liscio, con una grafica quadratosa e primitiva, tanto bella e priva di complicazioni.. si, sono arrivata al mio punto di non ritorno, quel punto oltre al quale sarò come i miei genitori: avrò il mal di testa e l’angoscia ancor prima di metterci le mani sopra, sapendo che il manuale mi sarà incomprensibile e che io sia, ormai, troppo vecchia per capirci qualcosa.

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.