L’accollatore sentimentale

Ogni volta che mi metto a scrivere un nuovo avvincente e divertentissimo post (va beh, ultimamente è più un ri-editare vecchi post di successo), mi convinco sempre più di una cosa:

Non fai in tempo a pensare di aver scoperto un nuovo caso umano che subito devi riaggiornare il database con nuovi, incredibili, esemplari di fastidi-viventi.

Siccome però poi mi becco puntualmente della misantropa, acida, emaalloravaiarinchiudertiinuneremo e via dicendo… ci vado leggera. O, per lo meno, ci provo.

Amic* lettor* non so voi ma tra i fastidi che la vita sociale ci può regalare occupano una posizione di rilievo gli accollatori sentimentali.

Dicesi accollatori sentimentali quei ragazzi (e parlo al maschile perché non mi sono pervenuti casi femminili al momento) che, trovata una vagina-dotata coi relativi problemi / disagi mentali / caratteredimmerda, non sono in grado di smazzarsela da soli e finiscono col coinvolgere nel loro vortice di fastidio anche amici e parenti.

Che magari di per sé l’accollatore sentimentale è pure una brava persona ma, ogni volta che si lascia guidare da cuore o pisello che sia, compie delle scelte alquanto discutibili.

Solo lui riesce a trovarsi una fidanzata che litighi furiosamente con tutti, dall’ultimo dei cugini acquisiti a egli stesso, rovinando cene di compleanno, aperitivi tra amici, vacanze, gite fuori porta, eventi vari ed eventuali; pure con le scopamiche o aspiranti tali non va granché bene perché l’accollatore sembra avere una calamita per ogni vagino-dotata dalla psiche particolarmente disturbata

Cosa di cui lui ovviamente, nella prima fase del rapporto, non si accorge minimamente: nella sua dimensione l’accollatore riuscirebbe a vedere candidata al Nobel per la pace persino Leonarda Cianciulli.

E se dopo la prima uscita insieme la maggior parte dei presenti vorrebbe già darle fuoco lui no, lui persevera in un’estenuante lotta di conciliazione in cui cerca di far ragionare l’amata e placare gli animi degli altri come se fosse un semplice problema di misunderstanding: dobbiamo soltanto calmarci, lei non voleva dire così, è un po’ il suo carattere, ma si non prendiamoci male per ste’ sciocchezze…

Riuscendo pure, in un primo momento, a farti sentire uno stronzo per essertela presa per quella battuta sulla “disponibilità” di tua madre.

Ma anche la pazienza dell’accollatore seriale ha un limite

Quando ormai tutti si sono rassegnati a cene a base di tofu biologico e sguardi di disprezzo per aver letto i libri di Burioni, ecco che persino il pazientissimo accollatore s’è scocciato (inutile dire che spesso più la partner è incagabile, più anni ci passa assieme).

Non essendo per nulla propenso ad ammettere i propri errori (anzi, spesso tende a ergersi come esempio di stabile e felice vita sentimentale), comincia ad accennare al fatto che si, probabilmente quella litigata fatta alla comunione della nipote per aver nominato l’ex delle medie, la piazzata durante le ultime vacanze in montagna perché la baita fa schifo, il bagno è esterno e gli amici tuoi so’tutti burini, o il continuo stalking tramite chat di gruppo per qualsiasi cagata effettivamente lo hanno un po’ stancato.

Zaaaarzuela!” Esclamano gli amici che nel mentre stanno preparando una lista di amiche single dal profilo psicologico normale da sottoporgli.

Invece NO, illusi.

Perché è proprio quando l’accollatore deve liberarsi della sua metà che comincia il dramma vero e proprio.

Ora, dare il due di picche, salvo rari casi, non è una passeggiata per nessuno. Eppure sono millenni che uomini e donne iniziano e finiscono le relazioni, d’altronde lasciare (ovviamente in modo onesto e civile) il proprio partner e con lui tutti i problemi che crea, è un sacrosanto diritto di tutti.

L’accollatore invece ci vede qualcosa di sconveniente, immorale, impossibile da concepire ed attuare.

Vai a sapere se è mancanza di carattere, maturità, complesso di Edipo mai risolto o qualche altra motivazione che solo le neuroscienze cognitive potrebbero spiegarci, fatto sta che un accollatore non molla.

Sparisce direttamente.

Ma non è che con lui sparisca anche lei, no no, lei te la tieni come il prurito quando hai la varicella.

le tecniche di accollo sono tra le più disparate

Alle volte si inscenano summit di ore in cui non solo si dice che il rapporto è finito ma parte una supercazzola il cui unico senso alla fine è che si resta tutti amici e vivremo per sempre felici e contenti. E anche se lui ha detto “vivremo”, tranquilli che intendeva “vivrete” perché la ex –con il suo carico di disperazione post-rottura– ve la dovrete sorbire voi mentre lui si darà alla latitanza, alla ricerca del prossimo caso umano da accollare.

Altre invece l’accollatore se la da’ a gambe levate direttamente senza dire niente.
Si limita a mettere qualche pollice in su nelle chat di gruppo o inoltrare i messaggi di ritrovo per il weekend all’ignara paturniata e all’ultimo pacca, lasciandovi con la suddetta e un bilico di imbarazzo e fastidio e la speranza che questa capisca al più presto di levarsi dalle palle.

Ci sono poi accollatori particolarmente infami che, a vostra insaputa, dovendo declinare offerte di vita insieme tipo io te ed i miei adorabili gatti sphynx, consigliano proprio voi, amici fidati e single, che, in una sera imprecisata, gli avrreste confidato di apprezzare il suo culo.

Per quanto riguarda il liberarsi dalle cozze appioppate dall’accollatore sentimentale…

Solo il tempo potrà aiutarci. Qualcuna la capisce velocemente (ma non vi risparmierà tedio e fastidio, sappiatelo, in fondo siete amici dell’accollatore!), qualcun’altra invece non si rassegnerà mai e vi troverete a combattere contro una ex-che-non-ha-capito-di-essere-ex, altre ancora avranno bisogno del messaggio diretto che il vostro amico accollatore non è riuscito a dare:

La cosa positiva è che ci si casca al massimo due volte

Che tanto alla fine lo schema è sempre lo stesso: arriverà tranquillo con il caso umano, ve lo infilerà in tutte le attività (dal corso di scherma al comitato per la festa rionale) e ricorrenze (matrimoni, battesimi, funerali), vi irriterà giustificando ogni comportamento degno di manrovesci a catinelle, vi irriterà ulteriormente quando ammetterà che lui quei manrovesci li vorrebbe davvero tirare e poi PUF! Sparirà.

Per ritornare con un nuovo caso, off course, ma a quel punto, alla frase “oddio, una facilina con la borsa Livorno!” un allarme suonerà nella vostra testa e…

PUF!

Sarete voi a sparire 😉

 

 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.