La social letterina

Caro Babbo Natale.

Sono io, quella che ha inconsapevolmente chiamato il proprio blog col nome di una pornostar.

Hai presente? Quella a cui –nell’arco di trent’anni– hai portato in dono la passione per tutte le attività fuorché quelle che fruttino economicamente, il lanternino per raccattare casi umani ed uno sbucciamela*.

*[No, non scherzo. Un anno i miei mi hanno regalato uno sbucciamela per motivarmi a sbucciare la frutta da sola].

Si, Babbo, se fai mente locale sono quel disastro di mamma che continua a non sapere cosa far regalare a suo figlio dai parenti interessati e che, non fosse per il marito che fa il countdown da giugno, si ricorderebbe all’ultimo di fare l’albero.. sono, nel caso te ne fossi dimenticato, quella che al primo Natale da sposata non aveva l’albero di Natale ed i regali li ha scartati a sotto quello dei suoi genitori.

E, non ultimo, forse ti ricorderai di me come quella che ogni hanno fa il sabotaggio del presepe di mamma: dalla protesta dei pastori No-Tav del 2005 a quella dei cobas del latte del 2006 e l’avvincente scontro tra la pecora Mastina e la gallina Rosita.

Ma andiamo al sodo.

Caro Babbo Natale,
ti scrivo questa letterina perché, in quanto blogger per passione, anche quest’anno avevo stilato la lista di post natalizi a giugno, in modo da arrivare a dicembre con un’impeccabile organizzazione di tutorial, ricette e riflessioni filosofiche ad hoc. Ovviamente, all’alba del 23 dicembre, non ho concluso una cippa di niente e non posso far altro che ottenere massima resa col minimo sforzo pubblicando sul blog la mia missiva per te.

Pronto quindi? Questa è la mia social-letterina ricca di disperate richieste ricoperte da tanta, tantissima ironia.

Caro Babbo Natale, per quest’anno vorrei…

Vorrei tanto che mi perfezionassi il radar-anti-inculata.

Si, lo so, te l’avevo già chiesto anni fa e mi hai già esaudita. Però ecco, dato che ogni tanto ci casco ancora, gradirei un upgrade a versione pro.. così, giusto che ci pensi due volte prima di studiarmi forsennatamente mille pezzi per una data che verrà annullata.

Vorrei un antidoto che mi liberi da sta smania che mi prende di dimostrare al mondo intero che so fare mille e più cose.

Tipo che se mi chiedono di fare qualcosa di cui non so’ molto (e di cui francamente potrei anche sbattermene le palle) mi piombi davanti al naso Vasco a cantare: “Noooooooooooooon mi vaaaaaaa’, neanche un po’!”.
Se Vasco non potesse venire data l’età che avanza, va bene anche uno scatolone formato convenienza di STI-GRAN-CAZZI.

Vorrei anche, già che siamo in tema di dimostrare qualcosa, che mi liberassi pure da quest’ansia che mi prende davanti a certe persone di dover far vedere che ho combinato qualcosa di sensato nella mia vita.

Ricordami (anche solo con un whatsapp) che anche loro hanno l’alitosi al mattino, che ogni tanto vengono strapazzati da diarrea e vomito e che pure loro danno la caccia ai punti neri sul viso prima di andare a dormire.

Per favore poi fulminami tutte quelle che la menano tanto con la bellezza curvy ma che alla fine sgranocchiano sedano come conigli per stare comode nella 40.

Dammi la forza di cercare una baby sitter senza sentirmi una madredegenere.

Mandami le diapositive di come sono felice nel portare il bambino al nido piegata in due dall’influenza intestinale ogni volta che mi dico che ne posso fare a meno, ricordami a scappellotti quanto sia buona cosa e giusta sapere che puoi contare anche su una terza persona nelle immediate vicinanze quando serve.

Donami quel corredo genetico che caratterizza i ragazzi d’oggi,

quelli –per capirci– che in inverno, la sera, escono col risvoltino alto e il mocassino senza calze.

Regalami una giornata con Enzo e Carla per rifarmi il guardaroba

che dopo tanti anni finalmente ho capito che se Paola non può andare alla taglia 40, la taglia 40 se ne può anche andare affanculo con i jeans skinny, le magliette di Brandy Melville e tutta la linea d’abbigliamento della Frav. Però ho bisogno di qualcuno che mi aiuti perché io in sti due anni e mezzo ho più solo cercato roba comoda e facilmente stirabile.

Deciditi una volta per tutte.

O mi dai badilate di tempo per concretizzarli o smettila di farmi venire i migliori guizzi creativi di notte, quando dovrei avere sonno e dormire.

Emorroidi purulente a tutti i dipendenti di EnelEnergia

che mi hanno procurato, grazie alla loro grande professionalità, undici giorni di bestemmie senza gas. Se poi aggiungi anche la piorrea a quello che ci ha dato il numero di fax sbagliato a cui inoltrare la prova di avvenuto pagamento meglio ancora.

Rendi il corpo dei leoni da tastiera refrattario a internet

in modo che qualsiasi dispositivo in grado di connettersi al web gli esploda tra le mani e che li lasci lì, a schiumare per la crisi d’astinenza da minchiate razziste di libero giornale.

Una nuova serie di Masha e Orso

perché ormai è un anno che viaggio con le stesse tre serie e tutto ciò inizia un attimino a darmi noia.

Fa’ che cadano le dita a chiunque condivida bufale

che io non ho più pazienza di spiegare l’ovvio e prendere a sprangate sui denti la gente stupida non è ancora legale.

Regalami un dispositivo in grado di darmi una scossa quando mi sto incazzando troppo per niente.

O mandami una zanzara a pungermi, vedi te, qualcosa di piccolo e discreto che permetta di allontanarmi da ciò che mi fa’ impazzire e di prendere la vita con leggerezza che io gli attacchi di panico non li voglio più.

E boh, poi lo sai.
Aiutami ad accettare che i posti vuoti a tavola per Natale ormai sono stati riempiti da altre persone e, che mi piacciano o no, quella è la mia attuale famiglia e che il ricordo di quella vecchia rimanga lì, dove deve stare: nel cuore.
Per quanto sia possibile aiutami a rimanere positiva, a non buttarmi giù alle prime difficoltà, ricordami cosa ho superato e cosa ho ottenuto che io troppo spesso me lo dimentico e mi perdo a fissare la metà vuota del bicchiere.
Soprattutto aiutami ad uscire da sta’ armatura da cavaliere dello zodiaco in cui ogni tanto mi rinchiudo, a mollare un po’ sto orgoglio, a chiedere aiuto se non ce la faccio, dammi la volontà di alzare ogni tanto sto’ telefono su cui perdo ore a cazzeggiare e di chiedere ogni tanto di prendere un caffè che lo sai che mi basta quello per tornare nuova e combattiva.

Altrimenti lasciami il solito pacchetto di “speriamoben” 😉

Buon Natale!

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da Little Cinderella

Nata nel "recente" 1984, sono appassionata di tutto ciò che è creativo e che permetta di giustificare la mia scarsa propensione all'ordine.